martedì 14 giugno 2005

Dalla rivoluzione dei blog nasce TocqueVille.

Quando, tra qualche decennio, gli archeologi del futuro studieranno le rovine del nostro sistema dei mass media, forse scorgeranno nel 13 aprile 2005 il “punto di non-ritorno”: il giorno in cui tutto, non troppo inaspettatamente, è iniziato a crollare. E' stato proprio il 13 aprile, infatti, che il presidente di News Corporation, Rupert Murdoch, ha lanciato il suo accorato appello agli editori dei giornali, invitandoli ad abbracciare, in fretta e senza riserve, la rivoluzione digitale. Intervenendo a Washington, davanti alla platea dell’American Society of Newspaper Editors, il proprietario dell’impero editoriale su cui non tramonta mai il sole è andato dritto al punto, senza troppi giri di parole. «Come molti di voi – ha detto Murdoch – sono un immigrante digitale. Non sono stato svezzato sul web, né coccolato da un computer. Al contrario, sono cresciuto in un mondo altamente centralizzato, in cui le notizie e le informazioni erano saldamente in mano a poche persone che si arrogavano il diritto di dirci cosa potevamo e dovevamo sapere. [...] Ma la prossima generazione che avrà accesso alle informazioni, tramite i giornali o qualsiasi altra fonte, ha aspettative diverse dalle nostre. E questo include il “quando” e il “come” ricevere le notizie, ma anche da “chi” e “dove” riceverle». (leggi tutto l'articolo su Ideazione.com)

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