giovedì 3 marzo 2005

Neocon: lista definitiva (con sorpresa).

Bill Kristol, direttore del Weekly Standard (e soprattutto figlio di Irving Kristol) è a Roma per partecipare al convegno organizzato per il decennale della Fondazione Liberal. Il suo intervento di qualche ora fa alla Sala Capranica è stato un po' deludente: una mezz'oretta di neoconservatism for dummies di cui francamente non sentivamo un bisogno smisurato (ma che all'attempata platea del Capranica non può che aver fatto bene). Con Kristol a portata di mano, però, Christian Rocca è riuscito a compilare una fantastica "lista definitiva dei neocon" che, oltre a sfatare una serie infinita di luoghi comuni e a gettare luce sul movimento intellettuale più citato (e meno studiato) degli ultimi anni, ci regala anche una inaspettata sorpresa. Chiamato ad elencare i libri che più hanno contribuito alla formazione del pensiero neocon, infatti, Kristol parla di "Losing Ground" di Charles Murray, "The spirit of Liberalism" di Harvey Mansfield e "Wealth and Poverty" di George Gilder. Del libro di Mansfield sappiamo poco (a parte quello che ha ripetuto Kristol stasera durante il convegno). E di Murray, sinceramente, preferiamo il capolavoro assoluto "The Bell Curve" del 1996 (o l'ultimo "Human Accomplishment"). Ma sentir citare l'immenso George Gilder, il futurologo della destra americana più sottovalutato del secolo, ci ha fatto - sinceramente - una splendida impressione. Stai a vedere che, sotto sotto, eravamo neocon da una decina d'anni. Senza saperlo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ora dobbiamo stilare la lista dei neocon italiani.E poi dare vista a un bel think tank transtlantico.

Utopia?Secondo me,no... :)

Anonimo ha detto...

Ora dobbiamo stilare la lista dei neocon italiani.E poi dare vista a un bel think tank transtlantico.

Utopia?Secondo me,no... :)

By RegimeChange