martedì 31 gennaio 2006

A-L-I-T-O

Samuel Anthony Alito Jr. è il 110° giudice della Corte Suprema, dopo che il Senato ha votato la sua nomina con 58 voti favorevoli (tutti i repubblicani, tranne uno) e 42 voti contrari (tutti i democratici, tranne 4). Ieri era stato bloccato (75 a 25) un tentativo di filibustering organizzato in extremis dall'ala più "sinistra" del partito democratico (guidata al Senato da John Kerry). Ex giudice d'appello federale ed avvocato, di impeccabili credenziali conservatrici, Alito è destinato a cambiare gli equilibri di forza all'interno della Corte Suprema, visto che sostituirà Sandra Day O'Connor, una moderata di nomina repubblicana che era diventata lo swing vote capace di orientare le decisioni della corte in un senso o nell'altro.

Samuel Anthony Alito Jr. is the 110th Supreme Court justice, after the Senate confirmed his nomination with 58 favorable votes (every Republican except one) against 42 (every Democrat except four). Yesterday a filibustering attempt by the left wing of the Democratic party was blocked 75-25. Alito, a former federal appellate judge, U.S. attorney, and conservative lawyer, is set to change the balance of power inside the Supreme Court, since he was nominated as the replacement for retiring Justice Sandra Day O'Connor, who has been a moderate swing vote on the court.

Round-Up: All Things Beautiful, Anti-Idiotarian Rottweiler, Myopic Zeal, Stop The ACLU, Michelle Malkin, Professor Bainbridge, PoliBlog, PunditGuy, The Volokh Conspiracy, Blogs for Bush, La Shawn Barber's Corner, Macsmind, Don Surber, The Moderate Voice, Ace of Spades HQ, Balloon Juice, Conservative Thinking, Captain's Quarters, Big Lizards, TigerHawk, Suitably Flip, The Anchoress, Newsbusters.org.

Oops, He Did It Again

sabato 28 gennaio 2006

Weekend (Open) Round-Up / USA

Secondo un sondaggio Gallup pubblicato mercoledì scorso, il 51% dei cittadini americani non ha nessuna intenzione di votare Hillary Rodham Clinton alle presidenziali del 2008. Lo "zoccolo duro" pro-Hillary, allo stato attuale, non va oltre un misero 16%. E mentre, come scrive il New York Sun, qualche dirigente democratico sta già iniziando a cercare un candidato meno inviso a indipendenti e conservatori, l'ex-first lady si unisce a John Kerry nel tentativo di filibustering contro il giudice Alito. O Hillary è un genio di cui ci sfuggono le astute strategie, oppure fino ad oggi l'abbiamo sempre sopravvalutata. Dettagli e commenti su: All Things Beautiful, Blogs for Bush, Decision '08, Betsy's Page, Stop The ACLU, Roger L. Simon, Ann Althouse, The Dread Pundit Bluto, Sister Toldjah, Riehl World View e Below The Beltway. Intanto Dick Morris, che Hillary la conosce bene, è sicuro che in un scontro diretto con Condoleezza Rice, vincerebbe Condy senza troppi problemi. Interessante articolo di Richard Brookhiser sul New York Observer: il Partito Repubblicano sta davvero "giocando d'azzardo con la storia?". Commenti su: Protein Wisdom, Austin Bay Blog e Betsy's Page. Intanto, per Save the GOP, la candidatura di John Shadegg come House Majority Leader sta prendendo consistenza. A noi Shaddegg piace parecchio. Leggete questo suo editoriale scritto qualche giorno fa per il Wall Street Journal, dal titolo "The Spirit of 1994". Due giorni prima delle elezioni canadesi vinte dai conservatori, Michael Moore scriveva questo. Come al solito il ciccione maledetto non ne azzecca una neppure per sbaglio. Qualcuno lo paghi per fare un "documentario" anti-Berlusconi, please. George Galloway, il disgustoso amichetto di Saddam che disonora il Parlamento britannico, è stato eliminato dal Grande Fratello inglese. A volte i reality show funzionano meglio delle elezioni. Noam Chomsky è un terrorista. Con rispetto parlando (per i terroristi). Secondo il Washington Post, la blogosfera di sinistra sta attaccando in massa tutti i democratici che cercano di non appiattirsi sulle posizioni estreme della triade Dean-Kerry-Pelosi. Vogliamo scommettere che, se si impegnano, riusciranno a perdere anche le elezioni di mid-term di novembre? Commenti su: The Volokh Conspiracy, Captain's Quarters, Power Line, Euphoricreality.net, The Corner (NRO), Decision '08, INDC Journal e BrothersJudd Blog. Michelle Malkin sta raccogliendo protest logos contro Google. Alcuni sono spettacolari. Questo post è un open trackback. Fate un link qui, poi un trackback a questa URL e (prima o poi) il link al vostro post verrà aggiunto qui sotto. Se la vostra piattaforma blog non supporta i trackback, provate Simpletrack di Adam Kalsey o Wizbang Standalone Trackback Pinger. Se non avete idea di che cosa sia un trackback, segnalate il vostro post a questo indirizzo e-mail (con url, titolo del post, nome del blog e nell'object: "Weekend Open Trackback"). Altre informazioni qui. Buon weekend a tutti.

According to this Gallup poll, 51% of American citizens say there's no way they'd vote for Sen. Hillary Rodham Clinton if she runs for president in 2008 (while just 16 percent are firmly in her camp). So, while the New York Sun writes that "Clinton's emergence (...) for the Democratic presidential nomination in 2008 is fueling anxiety among Democratic strategists and operatives who are worried she would lose to a Republican in the general election", the former first-lady joins John Kerry in the filibustering attempt against Judge Alito. Maybe Hillary is a political genius, or maybe we always overestimated her. Details and comments at: All Things Beautiful, Blogs for Bush, Decision '08, Betsy's Page, Stop The ACLU, Roger L. Simon, Ann Althouse, The Dread Pundit Bluto, Sister Toldjah, Riehl World View and Below The Beltway. Meanwhile Dick Morris, who knows Hillary very well, is convinced that she would lose to Condy. Interesting article by Richard Brookhiser on the New York Observer: is Republican Party really "Gambling With History"? More comments at: Protein Wisdom, Austin Bay Blog and Betsy's Page. According to Save the GOP, John Shadegg's candidacy as House Majority Leader is growing day-by-day. We like Shaddegg a lot. Read this op-ed written by him on the Wall Street Journal (title: "The Spirit of 1994"). Two days before Canadian elections (won by Conservatives), Michael Moore wrote this. As usual the fatty bastard doesn't seem able to guess anything. Could anyone pay him to shoot an anti-Berlusconi "documentary", please? George Galloway, the disgusting Saddam best-friend who is a disgrace for the British Parliament, was booted out of the English Celebrity Big Brother house. Sometimes reality shows works better than elections. Noam Chomsky is a terrorist (sorry about that, terrorists!). The Washington Post writes that leftist blogosphere is mass-attacking any Democrats who doesn't want to join the radical drift of the Dean-Kerry-Pelosi faction. Wanna bet that, if they try enough hard, they'll manage to lose also mid-term elections in November? Comments at: The Volokh Conspiracy, Captain's Quarters, Power Line, Euphoricreality.net, The Corner (NRO), Decision '08, INDC Journal and BrothersJudd Blog. Michelle Malkin is collecting "protest logos" against Google. Some of them are amazing. This post is an open trackback. Make a link here, then trackback this URL and - sooner or later - a link to your post will be added at the end of this one. If you can't make a trackback, use Simpletrack di Adam Kalsey or Wizbang Standalone Trackback Pinger. If you have no idea of what a trackback is, mail url, title and name of blog to this address, writing in the subject: "Weekend Open Trackback". Have a nice weekend.

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mercoledì 25 gennaio 2006

Habemus Forum

Il forum c'è. Le e-mail con le password per gli iscritti sono in volo. Adesso riempiamolo di idee. E comportatevi bene :)

Canada: anatomia di una vittoria

Qualcuno si aspettava un risultato migliore, per i Conservatori di Stephen Harper. Ma, anche se lievemente inferiore a quello previsto dai sondaggi dell'ultima settimana, il risultato ottenuto dai Tories alle elezioni di domenica e lunedì può tranquillamente essere definito storico. Dopo l'ultradecennale esperienza di governo laburista, infatti, i Conservatori hanno ribaltato un rapporto di forze ormai consolidato con una vittoria che, soltanto fino a un mese fa, sembrava oggettivamente impossibile. I Tories hanno ottenuto il 36,3% di voti (+6% rispetto al 2004), conquistando 124 seggi (+25 rispetto al 2004), mentre i Liberals del primo ministro uscente Paul Martin hanno ottenuto il 30,2% dei voti (-7%) e 103 seggi (-32). La "terza forza" del New Democratic Party, con un lieve aumento di voti (17,5%; +1% rispetto al 2004), ha ottenuto 10 seggi in più, passando da 19 a 29. Flessione, invece, per i separatisti francofoni del Bloc Québécois sia in voti (10,5%; -1,5%) che in seggi (51; -3 rispetto al 2004).

Con 5 milioni e 370mila voti, quasi 900mila più dei Liberals, i Conservatori diventano chiaramente la prima forza del paese. E a loro spetterà il compito di formare un governo di minoranza capace di far dimenticare ai canadesi la corruzione e l'ignavia politica dei predecessori. Ad aiutarli in questo compito, non facile, sarà anche lo splendido risultato ottenuto in Quebec, dove sono partiti da posizioni quasi nulle ma - con una campagna elettorale mirata (e inizialmente ritenuta "suicida") - sono riusciti a scavalcare i Liberals arrivando in alcuni casi a scalfire il dominio strutturale dei separatisti. I dieci seggi (+10 rispetto al 2004) conquistati dai Tories in Quebec, trasformano il partito di Harper in una forza radicata su tutto il territorio nazionale (a differenza dei Liberals, che nella roccaforte conservatrice dell'Alberta hanno ottenuto zero seggi su 28). Dalla "diaspora" della destra canadese che portò alla disfatta delle elezioni del 1993, per la prima volta esiste un'alternativa concreta, pragmatica e vincente allo statalismo socialisteggiante ben descritto ieri da Le guerre civili che ha governato il Canada negli ultimi anni. E soprattutto, almeno dal nostro punto di vista, finalmente gli Stati Uniti d'America hanno ritrovato il loro alleato naturale, che si era tristemente perduto tra le nebbie del politically correct e dell'ultra-keynesianismo. Bentornato in Occidente, Canada!

Round-Up (in italiano): Sciopenàuer, Le guerre civili, StarSailor, Il Camper, Il Castello.
Round-Up (in inglese): Small Dead Animals, Steve Janke, Stephen Taylor, Political Staples, Daimnation!, Captain's Quarters, Let It Bleed, Conservative Life, Bound By Gravity.
Risultati ufficiali: Elections Canada, Canada Votes 2006, Politics Canada.

martedì 24 gennaio 2006

Canada 2006

UPDATE. Risultati ufficiali:
Conservatori 123 (36,3%)
Liberals 102 (30,2%)
Bloc Québécois 51 (10,5%)
National Democratic Party 29 (17,5%)
Stasera l'analisi del voto, regione per regione. Intanto leggete StarSailor e Il Camper.

Con circa un terzo dei seggi scrutinati, i Tories sono in vantaggio sui Liberal con un margine intorno al 6%. Pur ottenendo un risultato inferiore a quello previsto dagli ultimi sondaggi, i Conservatori di Stephen Harper dovrebbero essere in grado di conquistare la maggioranza (relativa) dei seggi e formare un governo di minoranza. Ma in molti collegi c'è un testa-a-testa serratissimo che potrebbe ancora riservare qualche sorpresa. Nel momento in cui scriviamo (le 5.10 del mattino in Italia), i Conservatori hanno una ventina di seggi di vantaggio nei confronti dei Liberal (123-102).

Liveblogging Canada 2006: Captain's Quarters, The Surly Beaver, Small Dead Animals, Decision Canada 2006, Sailor Republica, Free Republic, Publius Pundit

Final Seat Projections:
Democratic Space

Results: CityVote 2006, Elections Canada

lunedì 23 gennaio 2006

Canada: l'incubo è finito?

Malgrado una lievissima (e prevedibile) flessione negli ultimi giorni di campagna elettorale, i Tories di Stephen Harper si presentano favoriti alle urne alla vigilia delle elezioni canadesi. Tutti i sondaggisti, nessuno escluso, li vedono in vantaggio rispetto ai Liberals del premier uscente Paul Martin: +7% per SES/Cpac (36%-29%), +10% per TSC ed Ekos (37%-27%) e addirittura +12% per Ipsos/Reid (38%-26%). Nella notte di lunedì, i risultati definitivi delle elezioni che potrebbero mettere fine a 18 anni di regime socialista in Canada. Go Blogging Tories!

Canada: Is the Nightmare Over?
Despite a light (and predictable) drop in the last days of the campaign, Stephen Harper's Tories are the clear favorites of the upcoming canadian elections. Every pollster sees them, more or less, ahead: +7% for SES/Cpac (36%-29%), +10% for TSC and Ekos (37%-27%) and +12% for Ipsos/Reid (38%-26%). On Monday night, the final results of the elections which could put an end to 18 years of socialist regime in Canada. Go Blogging Tories!

Il Portogallo fà la cosa giusta

Centrodestra unito, sinistra divisa: il Portogallo fà la cosa giusta senza neanche aspettare il ballottaggio. L'economista liberista Anibal Cavaco Silva, 67 anni, ex primo ministro, è il nuovo presidente portoghese. Ed è anche il primo candidato della destra a conquistare il Palácio de Belém dalla rivoluzione del 1974. Prima della chiusura delle urne, Zero - titolare di 25 centímetros de neve (un blog portoghese orgogliosamente iscritto a TocqueVille) - scriveva che una vittoria di Cavaco Silva sarebbe stata la "più seria sconfitta per il governo socialista da quando ha conquistato il potere lo scorso anno". Sarà per questo che a l'Unità hanno già iniziato a gettargli fango addosso?

Portugal Does the Right Thing
With a solid Center-Right coalition
, and a divided Left, Portugal does the right thing without even the need of a run-off. Free-Market economist Anibal Cavaco Silva, 67, former prime minister, is the first center-right politician to fill post of president since Portugal's 1974 revolution. Before the vote, Zero - who blogs at 25 centímetros de neve and who's a proud portuguese citizen of TocqueVille - wrote that his victory "would be the most serious political defeat for the Socialist government since it came to power last year". Maybe that's why l'Unità (the official newspaper of the post-communist party) is already throwing mud at him.

sabato 21 gennaio 2006

venerdì 20 gennaio 2006

Il valzer dei sondaggi

Dopo qualche giorno di silenzio, 7 sondaggi (in 48 ore) arrivano ad allietare le notti dei political junkies, che in Italia sono ingiustamente costretti a lunghi periodi d'astinenza. In realtà - anche se tutti pubblicati recentemente - si tratta di sondaggi svolti anche una settimana fa, quindi prendeteli per quello che valgono. E ricordate anche che il margine d'errore statistico oscilla tra il 3 e il 4%, rendendo di fatto impossibile qualsiasi previsione in caso di coalizioni molto vicine tra loro. Partiamo da ISPO, che aspettavamo da qualche giorno perché l'istituto di ricerca diretto da Renato Mannheimer aveva recentemente sfornato dati costanti nel tempo in cui era possibile tentare di identificare, almeno a spanne, un qualche trend statistico.

ISPO (11/12 gennaio): Unione +6%
Il 15 dicembre, ISPO vedeva l'Unione in vantaggio di 3 punti percentuali (49%-46%). Mentre nell'ultimo sondaggio, che pure viene pubblicato dal Corriere della Sera sotto con il titolo "L'Unione cala ma resta in vantaggio", il vantaggio del centrosinistra è del 6% (51%-45%). Qualcosa non torna: o ci siamo persi qualcosa, oppure Mannheimer ha cambiato metodologia. E' più probabile la seconda ipotesi. Nel voto disaggregato per liste (che non era disponibile nel sondaggio di dicembre), i DS sono il primo partito con il 23% davanti a Forza Italia (20,5%). Seguono Alleanza Nazionale (11%), Margherita (10%), Rifondazione comunista (7,5%), Udc (6%), Lega Nord (5%), Italia dei valori (2,5%), Verdi (2%), Rosa nel Pugno (2%), Comunisti Italiani (1,5%), Lista Consumatori (1,5%), Altri partiti di centrodestra (1,5%), Nuovo Psi (1%), Udeur (1%). Il dato eccellente della "Lista Consumatori", inserita nella coalizione di centrosinistra, unito al 4% attribuito ad "altri partiti" esterni sia all'Unione che alla CdL (mentre sono assenti almeno 3-4 partiti del centrodestra) lasciano parecchie perplessità sulla solidità di questo sondaggio, soprattutto per quanto riguarda i partiti minori.

IPSOS (13 gennaio): Unione +6,2%
Non ci sono punti di riferimento recenti per IPSOS, quindi è difficile dare un giudizio sull'affidabilità dei dati. In ogni caso, il centrosinistra sarebbe in vantaggio di oltre 6 punti punti percentuali (52,7%-46,5%), con la lista unica dell'Ulivo (DS e Margherita) al 35,4% e Forza Italia al 19,3%. Seguono Alleanza Nazionale (13,4%), Rifondazione comunista (6,8%), Udc (6,3%), Lega Nord (4,5%), Rosa nel Pugno (2,8%), Verdi (2,5%), Comunisti Italiani (2,3%), Italia dei valori (1,6%), Udeur (1,3%), Nuovo Psi (1,1%), Nuova DC (0,9%), Alternativa Sociale (0,7%), Fiamma (0,3%).

Euromedia Research (13/14 gennaio): Unione +1,3%
E' questo il "sondaggio dello scandalo" citato da Berlusconi nei giorni scorsi per dimostrare la rimonta del centrodestra ai danni dell'Unione. A sinistra si è ironizzato a lungo sulle esternazioni del Cavaliere, arrivando perfino ad ipotizzare che si trattasse di un sondaggio inesistente. In realtà, dai dati disponibili al pubblico, quello effettuato dall'istituto di ricerca diretto da Alessandra Ghisleri è un sondaggio con una metodologia del tutto simile a tutti gli altri. Anche se in questo caso i dati sono, oggettivamente, in controtendenza. L'Unione sarebbe in vantaggio soltanto dell'1,3% (49,6%-48,3%), con Uniti per l'Ulivo al 31% e Forza Italia al 20,4%. Seguono Alleanza Nazionale (11,7%) Rifondazione comunista (6,8%), Udc (5,8%), Lega Nord (5,3%), Verdi (3,2%), Comunisti Italiani (2,9%), Italia dei Valori (2,1%), Rosa nel Pugno (2,1%), Nuova DC (1,6%), Udeur (1,5%), Alternativa Sociale (1,1%), PRI-Liberal (0,7%), Riformatori Liberali (0,6%), Socialisti di De Michelis (0,5%), PLI (0,4%), Giovane Italia (0,2%). Come è facile notare, i dati disaggregati non sono affatto anomali rispetto a quelli rilevati dagli altri istituti di ricerca, a parte forse una leggera sottovalutazione della lista unica dell'Ulivo, né particolarmente esaltanti per i partiti della CdL. Quella che fa la differenza (e che differenza) è il fatto che Euromedia calcola tutti i partiti minori del centrodestra (come i Riformatori Liberali). E, crescendo il numero dei partiti, cresce anche il totale della CdL. A prescindere da qualsiasi valutazione sulla solidità del sondaggio, questo è un fatto che - di per sé - dovrebbe far riflettere.

EKMA (16 gennaio): Unione +5,1%
Permetteteci di dire che, totale delle due coalizioni a parte (tutto sommato in linea con altri istituti di ricerca), questo sondaggio di EKMA puzza lontano un miglio. Alcune delle percentuali attribuite ai partiti minori non hanno alcun senso. Un esempio per tutti: il misero 1% raccolto dalla Nuova DC di Rotondi insieme ai Socialisti di De Michelis, comparato con l'1% raccolto dal Nuovo PSI di Craxi e al 3,5% della Rosa nel Pugno. Pensare che il rapporto tra DC-PSI di centrodestra e PSI-Radicali di centrosinistra sia di 1 a 4 è una bestemmia statistica. L'impressione (naturalmente di parte) è che EKMA abbia raschiato il fondo del barile con i partitini del centrosinistra per rendere in qualche modo più accettabile per l'Unione un risultato che rischiava di diventare imbarazzante, soprattutto a causa del dato mediocre raggiunto dalla DS+Margherita (31%). Non fidatevi troppo, dunque, dell'8% attribuito a Rifondazione Comunista (che sono almeno quattro mesi che non sfiora questo risultato in nessun sondaggio) o del 3% della Lega Nord (un dato che, in centinaia di sondaggi degli ultimi anni, era stato rilevato soltanto da SWG nel marzo del 2004). E, purtroppo, non fidatevi troppo neppure dell'ottimo risultato di Alleanza Nazionale (13,5%) o di quello, pessimo, dell'Italia dei Valori (1%). L'unico dato interessante, ma non mi fiderei troppo neppure di quello, è che rispetto all'ultimo sondaggio di EKMA (fine novembre), il vantaggio dell'Unione sulla CdL si sarebbe quasi dimezzato.

SWG (16 gennaio): Unione +4,7%
Se dell'ultimo sondaggio EKMA ci fidiamo poco perché i suoi numeri sono poco convincenti, dell'ultimo sondaggio SWG (l'istituto di ricerca ufficiale dei DS) ci fidiamo ancora meno. Ma non (soltanto) per qualche forma di prevenzione ideologica, quanto piuttosto perché SWG sembra giocare con i numeri come un saltimbanco impazzito. Nel suo ultimo sondaggio (commissionato da L'Espresso), il centrosinistra sarebbe salito al 50,7%, rispetto al 49,1% di un fantomatico sondaggio - mai pubblicato - dello scorso 5 gennaio. Mentre il centrodestra scenderebbe al 46,1% (dal 47,9%). Secondo SWG, insomma, appena due settimane fa il vantaggio dell'Unione era sceso all'1,2% (che sarebbe uno degli scarti minimi mai registrati negli ultimi anni), mentre adesso sarebbe magicamente tornato al 4,7%. Peccato che il 5 gennaio, e nei giorni successivi, SWG sia stata così premurosa da occultare i risultati di un sondaggio troppo positivo per la CdL. E peccato che il 9 gennaio, su L'Unità, SWG avesse pubblicato un sondaggio (effettuato a dicembre) in cui il centrosinistra aveva un vantaggio del 7,5% al Senato e del 7,3% alla Camera. Quale sarebbe la "verità" di SWG, dunque? Sette, uno o quattro? Nel dubbio, abbandoniamo questo gioco delle tre carte e voltiamo pagina.

IPR (16/17 gennaio): Unione +6%
Calma piatta, per IPR, rispetto al sondaggio della scorsa settimana (sempre commissionato da Repubblica). L'Unione conserva un vantaggio del 6%, con DS e Margherita al 32,4% e Forza Italia al 20%. Seguono Alleanza Nazionale (11%), Rifondazione comunista (7%), Udc (5,5%), Lega Nord (4,8%), Rosa nel Pugno + Nuovo PSI di Craxi (2,9%), Comunisti Italiani (2,7%), Verdi (2,7%), Altri di centrodestra (2,1%), Nuova DC + PSI di De Michelis (1,9%), Italia dei Valori (1,5%), Udeur (1,5%), Altri di centrosinistra (1,3%). Ci piacerebbe sapere quali sono i partiti denominati come "Altri non schierati", che insieme raggiungono il 2%.

Abacus (17/18 gennaio): Unione +4,5%
Grazie a "Il termometro politico" (l'unico sito italiano decente che si occupa di sondaggi), scopriamo che l'Unione, secondo l'istituto di ricerca Abacus, avrebbe perso mezzo punto percentuale rispetto alla scorsa settimana, in cui era al 51% contro il 46% della CdL. Non sono disponibili, al momento, altri dettagli su questo sondaggio commissionato da Sky Tg24.

mercoledì 18 gennaio 2006

Sociologia da cortile

Per colpa di Watergate, mi è toccato leggere due sconclusionati post dal titolo "Bloggare è di sinistra" scritti da Mario Adinolfi, che mi dicono essere - oltre che blogger - un giornalista del quotidiano "Europa", organo della Margherita, ed ex candidato (non troppo fortunato) alle ultime elezioni regionali del Lazio. Nel primo post, Adinolfi sostiene - in quest'ordine - che: 1) Howard Dean è diventato quasi presidente degli Stati Uniti grazie ai blogger; 2) Alcuni dei guru mediatici della sinistra italiana (Daniele Luttazzi, Ivan Scalfarotto (?), Luca Sofri) non hanno abbastanza palle per reggere lo shock di un blog veramente libero, cioè aperto ai commenti dei lettori; 3) La destra italiana non ha "colto" la sfida di Internet e si limita a pubblicare "siti-vetrina" in cui non c'è possibilità di contraddittorio.

Due sciocchezze e mezza (sul secondo punto si può anche cercare di discutere), che hanno subito costretto Adinolfi alla stesura di un altro post, in cui tra l'altro si afferma che TocqueVille - portata da alcuni suoi commentatori come esempio di una destra che non ha paura del dialogo aperto, anche se duro - sarebbe una comunità "rissosa e ormai involuta, proprio perché i suoi presupposti non potevano reggere la dimensione del blogging aperto reale", in cui il "troppo individualismo", il "troppo estremismo nelle tonalità" e i "piccoli élitismi con oligarchie che escludono l’attenzione verso i nuovi arrivati o verso i blogger comunicativamente più deboli". Tutti, sostiene Adinolfi, "difetti classici della destra italiana". Poi, il colpo di grazia, che individua nell'avverbio "insindacabilmente" presente nel disclaimer di TocqueVille, la morte definitiva dell'idea "di un blogging di destra che sia davvero liberale".

Ora, le questioni gettate sul tappeto sono davvero troppe per essere trattate superficialmente come fa Adinolfi. Ma a noi, più che una difesa d'ufficio di TocqueVille (che come dimostra Watergate nel suo post è perfettamente in grado di difendersi da sola), interessa sottolineare come Adinolfi non abbia la più pallida idea di quello di cui sta parlando. A sostegno della bizzarra tesi "Bloggare è di sinistra", infatti, il suddetto non cita analisi di un qualche peso o rilevazioni condotte con metodo scientifico (che infatti arrivano a conclusioni diametralmente opposte), ma si limità ad osservare un pezzo del suo piccolo mondo antico confondendolo con la realtà. Forse perché nella realtà, se osservata senza paraocchi, non c'è solo la (disastrosa) campagna elettorale di Angry Howie, ma anche gli Swifties e il Rathergate, gli scandali del New York Times e di Air America, che hanno dimostrato come i blog della Right Nation siano assai diversi da come li dipinge chi non li conosce (o li odia). Già il blog di per sé è uno strumento individuale e dunque assai poco maneggevole per chi fa del collettivismo la propria bandiera. Ma la vera scoperta che gli Adinolfi di tutta la blogosfera potrebbero fare, se fossero meno pigri intellettualmente, è che - come scrivevamo in tempi non sospetti - i blog di destra "sono più collegati tra loro, più “ospitali” verso i nuovi arrivati, meno gelosi della notorietà raggiunta e più disponibili a cedere una parte del proprio traffico ai blog meno frequentati. In una parola, i blog di destra fanno network. E lo fanno meglio di quelli di sinistra".

In Italia TocqueVille, che pure non può essere classificata tout-court come una realtà esclusivamente di destra, è un esperimento che va - con tutti i suoi limiti - proprio in questa direzione. E quello che i suoi denigratori non capiranno mai è proprio che si tratta di qualcosa nato "dal basso", come dimostra la sua storia e come dimostrerà il suo futuro. Basta guardare qualsiasi classifica basata sui link di Technorati per capire se i "piccoli élitismi con oligarchie che escludono l’attenzione verso i nuovi arrivati o verso i blogger comunicativamente più deboli" siano una regola della sinistra oppure della destra. E bisognerebbe, finalmente, fare la pace con il proprio cervello, perché non si può sostenere contemporaneamente che gli avversari politici "non accettano la sfida della libertà" (perché non si aprono ai commenti) e sono "troppo rissosi" (perché si aprono a confronti anche aspri). Delle due l'una. Altrimenti si rischiano di fare le figuracce di un Luttazzi qualsiasi. "Bloggare" non è né di destra né di sinistra, ma chi decide di arrampicarsi sugli impervi sentieri dell'analisi sociologica da cortile dovrebbe almeno prendersi la briga di studiare un po'. Mica tanto, per carità: giusto lo stretto indispensabile per dire qualcosa di sensato.

Sic transit...

In meno di 24 ore i conti italiani ed esteri di Giovanni Consorte sono quadruplicati: da 50 a 200 milioni di euro. Secondo Apcom, il denaro sarebbe "passato attraverso una serie di depositi, alcuni dei quali di transito e attualmente vuoti". Transito? E verso dove?

603

"A friend of mine was asked to a costume ball a short time ago. He slapped some egg on his face and went as a liberal economist. (Ronald Reagan)". Quando un blog - come An Economist's Perspective - si presenta così... c'è bisogno di aggiungere altro?

602

Un blog come Cantor, con un sottotitolo come "Un inno alla libertà", qui non può che trovare un lettore in più. Benvenuto nella Città dei Liberi.

martedì 17 gennaio 2006

601

Una vecchia conoscenza della blogosfera torna alla grande con un nuovo blog - Below the Line - che già promette benissimo. Naturalmente su TocqueVille.

600

Il cittadino numero 600 di TocqueVille è Dossier Pyongyang (il blog di Enzo Reale sulla Corea del Nord che fa anche parte del network Blogosfere). In bocca al lupo ad Enzo per il suo nuovo progetto. E non è ancora finita...

Le 3 priorità di Fassino

A "Porta a Porta", Piero Fassino risponde al direttore del Secolo XIX (Lanfranco Vaccari) che gli chiede quali sono le sue 3 priorità di governo. Ecco la ricetta per uscire dalla crisi:
1) Far crescere il PIL (non ci è dato sapere come)
2) Abolire la Legge Biagi (chiamandola Legge Maroni, per non offendere nessuno)
3) Far aumentare i redditi (vedi il punto 1)

lunedì 16 gennaio 2006

Sì o No

Premettendo che si può legittimamente essere favorevoli o contrari ai Pacs per omosessuali, in seguito ad alcuni post di cittadini di TocqueVille nei quali viene balenata l'equazione omosessualità uguale malattia, ci siamo chiesti quanti cittadini della Città dei Liberi condividano questo ragionamento. Coraggio, la domanda è semplice - "l'omosessualità è una malattia?" - la risposta sia altrettanto: o sì, o no. [a.man][daw]

cross-posted su Daw

Sondaggi: l'Unione perde terreno

Ferdinando Pagnoncelli della IPSOS, intervistato da "Affari Italiani", minimizza l'impatto dello scandalo Unipol sulle intenzioni di voto degli italiani. Ma poi è costretto ad ammettere che, "rispetto alla rilevazione precedente, che era stata condotta il mercoledì prima di Natale", l'Unione è calata dell'1,5%, mentre la CdL "registra una leggera crescita". Al Senato, poi, il distacco del centrodestra (che alla Camera è quantificato da IPSOS in 6 punti percentuali) sarebbe addirittura inferiore. Il tutto, quando un terzo dei cittadini italiani è ancora "indeciso". La partita è aperta. Oggi più di ieri.

*English translation will be avalaible soon*

domenica 15 gennaio 2006

Il Canada torna in Occidente?

A poco più di una settimana dal voto in Canada, i Conservatori mantengono nei sondaggi un solido vantaggio sui Laburisti del premier uscente Paul Martin. Secondo SES Research, i Tories hanno un distacco del 9% (38%-29%), mentre per Strategic Counsel il vantaggio è addirittura di 12 punti percentuali (39%-27%). Analizzando i dati dell'ultimo sondaggio Ekos (che vede i Conservatori davanti di 10 punti (38%-28%), il presidente dell'istituto di ricerca Frank Graves spiega che il partito di Stephen Harper ha numeri migliori dei Laburisti in tutte le fasce d'eta e di reddito. E secondo le proiezioni quotidiane di DemocraticSpace.com, i Tories potrebbero contare su 133 seggi contro gli 84 dei Laburisti, i 60 dei separatisti del Bloc Quebecois e i 31 del New Democratic Party. Appena un mese fa, i rapporti di forza tra destra e sinistra erano esattamente invertiti. Mentre oggi, in preda al panico, a Martin non resta che affidarsi al buon vecchio antiamericanismo. "Queste elezioni - ha detto ai giornalisti durante un pranzo in un ristorante cinese di Montreal - riguardano due opposte visioni del Canada. Una, quella di Harper, è ricalcata direttamente sulla destra statunitense. L'altra, la mia, si fonda sui valori canadesi". Povero Martin. Messa così, la sconfitta sembra davvero inevitabile.

venerdì 13 gennaio 2006

Sondaggi: la CdL in rimonta?

DS sotto il 20%, dietro a Forza Italia che torna ad essere il primo partito. Alleanza Nazionale al 12% (davanti alla Margherita), Lega stabile, Udc in crescita, Rosa nel pugno sotto al 3%. E vantaggio dell'Unione che ormai si è ridotto a meno di un punto percentuale. I numeri dell'ultimo sondaggio di Euromedia Research sono forse troppo belli per essere veri, ma anche gli istituti di ricerca vicini al centrosinistra, negli ultimi giorni, iniziano a registrare sintomi di ripresa nella CdL e un disorientamento crescente nell'elettorato dell'Unione. Nell'ultimo sondaggio di IPR Marketing (commissionato da Repubblica), il vantaggio del centrosinistra è sceso dall'8% (52,8%-44,9%) al 6% (52%-46%). Secondo IPR, il cambiamento nelle intenzioni di voto "ha influenzato circa 750 mila dei 15 milioni di elettori certi che oggi ha l'Unione (equivalenti al 5% del proprio elettorato), oltre al 9% degli indecisi (ovvero altri 900 mila elettori) che in questi ultimi giorni hanno preso in considerazione la possibilità di votare a favore di uno dei partiti della CdL". Un quadro analogo della situazione è quello dipinto da Abacus (per Sky Tg24), che vede l'Unione al 51% e la CdL al 46%, con i DS al 24%, Forza Italia al 21%, Alleanza Nazionale al 13%, Margherita al 12%, Rifondazione comunista al 6%, Udc al 5,5%, Lega al 5% e i "cespugli dell'Unione" tutti intorno al 2% (compresa la Rosa nel pugno). E anche il sondaggista preferito dal Botteghino, il presidente della SWG Roberto Weber, intervistato oggi da Il Giorno, ammette tra le righe che il vantaggio del centrosinistra è sceso dal 7% al 4% e che la vittoria dell'Unione, soprattutto al Senato, potrebbe essere in discussione. Per quanto ci riguarda, l'unico sondaggista di cui (vagamente) ci fidiamo (per i motivi che abbiamo spiegato qui) è la ISPO di Renato Mannheimer. L'ultimo sondaggio pubblico della ISPO, che risale a metà dicembre, vedeva il centrosinistra in vantaggio di 3 punti percentuali (49%-46%). Sarebbe interessante scoprire quali sono i numeri di Mannheimer dopo la bufera che ha colpito la "razza superiore". Vuoi vedere che, ancora una volta, aveva ragione il Berluska?

mercoledì 11 gennaio 2006

In edicola Ideazione di gennaio-febbraio

E' in edicola l'ultimo numero di Ideazione. Giù disponibili online, oltre al sommario, l'editoriale di Pierluigi Mennitti sulla situazione politica italiana, un commento di Daniele Bellasio su Israele, l'articolo di Paola Liberace che apre la sezione di copertina sul metodo, una mia breve introduzione alla sezione sulla Dottrina Bush tratta da Commentary e il saggio di Alexia Redini che apre il Feuilleton dedicato a Michael Oakeshott. Tra gli articoli non (ancora) disponibili online vi segnalo, in rigoroso ordine di apparizione: il commento di Vittorio Macioce ("Fusionista per caso"); gli articoli di Giovanni Orsina ("La vendetta del proporzionale"), Mario Sechi ("CdL, consigli per il voto") ed Eugenia Roccella ("Radicali a sinistra e l’Unione zapateriana") sulla politica italiana; il saggio del mio Maestro, Dario Antiseri, che conclude la sezione sul metodo ("Dalla scienza alla storia"); l'intera sezione sulla dottrina Bush (con interventi di Nathan Sharansky, Victor Davis Hanson, William F. Buckley Jr., Edward N. Luttwak, Francis Fukuyama e Norman Podhoretz); gli splendidi saggi di Alessandro Gisotti ("Il mondo anti-cristiano") e Mario Seminerio ("La società dei proprietari"); il Feuilleton dedicato allo straordinario - e spesso sottovolutato - filosofo Michael Oakeshott. Chi non si abbona passerà un tristissimo 2006. E ricordatevi che i cittadini di TocqueVille hanno il diritto ad uno sconto del 30%): basta una telefonata in redazione (06/6872777). Buona lettura a tutti.

martedì 10 gennaio 2006

Come On Tories!

Stratosferica rimonta dei Conservatori a due settimane dalle elezioni politiche in Canada. Nei sondaggi condotti nei primi giorni del 2006, i Tories di Stephen Harper hanno superato i Liberals del primo ministro uscente, Paul Martin, ribaltando un pronostico che li vedeva ampiamente sconfitti ancora fino a dicembre inoltrato. I diversi istituti di ricerca registrano distacchi diversi, ma il trend sembra ormai consolidato. Secondo SES Research, il sondaggista più favorevole ai Liberals, i Tories sono davanti di 4 punti percentuali (35%-31%) mentre il New Democratic Party insegue a distanza (17%). Il 22 dicembre, appena 18 giorni fa, sempre secondo SES i Liberals avevano 10 punti di vantaggio (39%-29%). Una rimonta incredibile, registrata con numeri ancora più ampi dagli altri istituti di ricerca. Secondo l'ultimo sondaggio di Ekos, i Tories sono davanti addirittura di 12 punti (39%-27%). Dal 25 novembre ad oggi, la sinistra ha perso l'11.9% mentre la destra ha guadagnato il 9.7%. E' di 12 punti percentuali anche il distacco registrato da Strategic Counsel, che il 31 dicembre ancora vedeva i Liberals in vantaggio del 2%. Per Decima, i Tories sono sopra di 11 punti (37%-26%), con un recupero del 14% in dieci giorni rispetto ai rivali. Naturalmente, con oscillazioni così ampie in un periodo di tempo così breve, è ancora troppo presto per cantare vittoria. Ma se il trend degli ultimi giorni si confermasse anche nelle due settimane finali della campagna elettorale, potrebbe finalmente avverarsi il sogno di un Canada diverso da quella sorta di "repubblica socialista del nordamerica" creata dai Liberals negli ultimi decenni.

UPDATE. Il nuovissimo sondaggio di Ekos conferma l'incredibile rimonta dei Conservatori (39.1%) a danno dei Liberals di Paul Martin (26.8%). Molto interessante l'analisi del sondaggio fatta oggi da Frank Graves, presidente dell'istituto di ricerca canadese, in cui tra l'altro si spiega che i Tories stanno guadagnando terreno soprattutto in Ontario e Quebec.

*English translation will be avalaible soon*

lunedì 9 gennaio 2006

Aperte le iscrizioni al Forum di TocqueVille

Da oggi è possibile pre-iscriversi al forum di TocqueVille che verrà aperto ufficialmente nei prossimi giorni. Per ottenere l'iscrizione è obbligatorio essere titolari di un blog aderente a TocqueVille e mandare le seguenti indicazioni all'indirizzo e-mail forum@tocque-ville.it:

1) Nome e indirizzo del blog iscritto
2) Nick che verrà utilizzato per il forum
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4) Indirizzo email (lo stesso utilizzato per l'iscrizione a TocqueVille)

Per motivi di sicurezza, le iscrizioni verranno effettuate a mano e la password verrà spedita via mail. Ricordiamo che il forum è uno strumento riservato ai soli cittadini di TocqueVille e che l'iscrizione può essere rifiutata o cancellata in qualsiasi momento dalla redazione. Quando verrà raggiunto un numero minimo di iscrizioni (qualche decina), il forum verrà aperto ufficialmente e sarà possibile accedervi direttamente dalla homepage di TocqueVille.

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