RightNation
mercoledì 31 gennaio 2007
Il mistero iraniano
Round-Up: Jules Crittenden, Captain's Quarters, Bill Roggio, Riehl World View, Michelle Malkin, The Political Pit Bull, Bill's Bites, Don Surber, JammieWearingFool, Outside the Beltway, Sister Toldjah, Right Voices.
martedì 30 gennaio 2007
Prospettive
Guardian (of the Islamic Revolution)
Round-Up: The Belmont Club, BrothersJudd Blog, Riehl World View, Hot Air, Blue Crab Boulevard, The Moderate Voice.
Plamegate Reloaded
sabato 27 gennaio 2007
Sleepy Weekend Open Trackback
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venerdì 26 gennaio 2007
L'identità e il futuro del centrodestra/3
giovedì 25 gennaio 2007
L'identità e il futuro del centrodestra/2
mercoledì 24 gennaio 2007
L'identità e il futuro del centrodestra
Davvero moltissimi gli interventi di esponenti politici del centrodestra previsti durante il convegno. In rigoroso ordine alfabetico: Gianni Alemanno, Mario Baldassarri, Alfredo Biondi, Sandro Bondi, Margherita Boniver, Roberto Calderoli, Fabrizio Cicchitto, Stefania Craxi, Benedetto della Vedova, Marcello Dell’Utri, Raffaele Fitto, Roberto Formigoni, Giancarlo Galan, Giuseppe Gargani, Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi, Enrico La Loggia, Giorgio La Malfa, Ignazio La Russa, Alfredo Mantovano, Roberto Maroni, Antonio Martino, Altero Matteoli, Marcello Pera, Giuseppe Pisanu, Paolo Romani, Gianfranco Rotondi, Angelo Sanza, Claudio Scajola, Renato Schifani, Adolfo Urso, Elio Vito. Appuntamento a domani!
martedì 23 gennaio 2007
Sondaggi: il tracollo dell'Unione/2
Ad una prima analisi, i numeri di Ekma sembrano meno solidi e omogenei rispetto a quelli della concorrenza. Alcuni partiti hanno oscillazioni che arrivano anche al 100% (come la Rosa nel Pugno, dall'1,5% al 3%). E altri, come l'Udeur (che si attesta tra il 2,5% e il 3%) o i Comunisti Italiani, sembrano francamente sovrastimati. La sensazione, insomma, è che Ekma - come la maggior parte dei sondaggisti italiani - si dedichi all'antica pratica del tweaking (che potrebbe essere tradotto con "aggiustamento") per far quadrare numeri che altrimenti sarebbero un po' fuori controllo. Ma la nostra, lo ripetiamo, è soltanto una sensazione.
Anche se alcuni dati non convincono troppo, però, ce ne sono altri che ripercorrono - abbastanza fedelmente - quelli pubblicati dagli istituti di ricerca concorrenti. Il grafico qui sotto, per esempio - a parte un "rimbalzino" del centrosinistra nell'ultima rilevazione di gennaio - somiglia molto a quello che abbiamo elaborato con i dati Euromedia, che fotografa un tracollo progressivo dell'Unione da aprile ad oggi e un'avanzata parallela del centrodestra. Fino a dicembre, le uniche differenze sostanziali tra i sondaggi Euromedia e quelli Ekma sono relative a qualche piccolo scostamento nelle percentuali relative ai singoli partiti (soprattutto Forza Italia). Per il resto, il trend è esattamente lo stesso: negativo per il centrosinistra e positivo per il centrodestra.
Nel sondaggio di gennaio, invece, Ekma sembra differenziarsi notevolmente da Euromedia, segnalando un recupero dell'Unione (+1,9% rispetto a dicembre) e un calo del centrodestra nel suo complesso (-1%). Si tratta, però, di una differenza riconducibile al risultato di soli due partiti. Prima di tutto, Euromedia continua a vedere Forza Italia in crescita (+1,1% rispetto a dicembre), mentre Ekma fotografa uno stallo intorno al 30%. Ekma, poi, vede la Rosa nel Pugno raddoppiare i propri consensi rispetto a dicembre (da 1,5% a 3%). E basta questo dato - oggettivamente anomalo - per spiegare quasi per intero il "rimbalzino" dell'Unione.
Pur con valori assoluti leggermente diversi, l'andamento di Forza Italia e Ulivo (DS+Margherita) è molto simile, come si intuisce immediatamente confrontando il grafico qui sotto con quello elaborato utilizzando i dati di Euromedia. Si parte, ad aprile, con un distacco di oltre 7 punti percentuali a favore dell'Ulivo, per arrivare al sorpasso autunnale e ad un netto vantaggio di Forza Italia a gennaio (+4% per Ekma, +6,6% per Euromedia). Anche in questo caso, è interessante notare come, sommando i risultati di Forza Italia e Alleanza Nazionale e quelli di DS e Margherita, i due partiti del centrodestra passano dai 5 punti scarsi di vantaggio dell'aprile 2006 (36% contro 31,2%) agli oltre 15 punti percentuali di gennaio (41,5% contro 26%)
A parte il "rimbalzino" di gennaio causato da una crescita anomala della Rosa nel Pugno (che non trova riscontri nei dati di nessun altro istituto di ricerca), insomma, anche i numeri di Ekma confermano lo stato semi-comatoso della coalizione di centrosinistra e la parallela avanzata della Casa delle Libertà, con o senza l'Udc. E' possibile consultare i risultati integrali dei sondaggi Ekma sul sito ufficiale della Presidenza del Consiglio (gennaio, dicembre, novembre, ottobre e settembre).
Nel prossimo post ci occuperemo di un interessante studio condotto con cadenza mensile dal gennaio 2005 ad oggi da Unicab Italia per valutare il grado di consenso di governo e opposizione.
lunedì 22 gennaio 2007
Sondaggi: il tracollo dell'Unione
Quello che si può fare, invece, è analizzare dati omogenei (come quelli prodotti da un singolo istituto di ricerca) per cercare di individuare un trend di medio-periodo in grado di fornire un'immagine abbastanza precisa, anche se in movimento, degli spostamenti interni al corpo elettorale. Questa volta abbiamo deciso di prendere in considerazione gli ultimi quattro sondaggi di Euromedia Research. La società di Alessandra Ghisleri, che ha tra i suoi clienti di spicco Forza Italia, nei mesi precedenti alle elezioni politiche di aprile era considerata - dai mainstream media e dai suoi stessi concorrenti - poco più che un megafono propagandistico di Silvio Berlusconi. Quando dai sondaggi si è passati al conto dei voti, però, si è scoperto che le previsioni di Euromedia erano molto più vicine alla realtà di quanto non lo fossero i sondaggi di istituti di ricerca molto più blasonati.
Negli ultimi mesi, Euromedia ha reso pubblici i risultati di quattro rilevazioni statistiche condotte dall'ottobre 2006 al gennaio 2007 con metodo CATI (Computer Aided Telephone Interview), su un campione che oscilla tra i 1000 e i 2000 intervistati. Pur con qualche comprensibile incongruenza nei valori relativi ai partiti molto piccoli, i dati di Euromedia sembrano piuttosto solidi e omogenei. E disegnano uno scenario disastroso per il centrosinistra italiano; in particolar modo per il cuore di quello che dovrebbe diventare il futuro Partito Democratico.
DS e Margherita, che alle elezioni di aprile avevano raccolto il 31,2% di voti alla Camera (dove si sono presentati con una lista unica), hanno visto in autunno precipitare i loro consensi: prima al di sotto del 30% e poi, all'inizio di quest'anno, addirittura al 26%. Inutile dire che questi numeri, se confermati in una tornata elettorale nazionale, rappresenterebbero un'apocalisse non solo per le speranze del Partito Democratico ma anche (e soprattutto) per un'intera classe dirigente. Al crollo di DS e Margherita, poi, si è accompagnata una crescita molto rapida di Forza Italia. Il primo partito del centrodestra, che alle politiche aveva raggiunto il 23,7%, in autunno è balzato prima al 29% (raggiungendo la lista unica dell'Ulivo) e poi, progressivamente, oltre il 32%.
E' interessante aggiungere, in un'ottica bipolare, che i nuclei di quelli che potrebbero (dovrebbero?) diventare i due "grandi partiti" delle rispettive coalizioni (DS + Margherita e Forza Italia + Alleanza Nazionale) stanno rapidamente acquistando pesi politici assai differenti. Alle elezioni di aprile erano distanziati di meno di 5 punti percentuali (36% contro 31,2%) a favore del centrodestra, mentre oggi il "Partito delle Libertà" avrebbe piú di 18 punti di vantaggio sul "Partito Democratico" (44,4% contro 26,0%).
I risultati completi dei sondaggi Euromedia possono essere consultati sul sito ufficiale della Presidenza del Consiglio (gennaio, dicembre, novembre e ottobre), ma aggregando i dati per coalizione si scopre che già ad ottobre la Casa delle Libertà (esclusa l'Udc) aveva sorpassato l'Unione, per poi raggiungere e superare il 50% a dicembre. Oggi, senza l'Udc, la CdL è attestata oltre il 53% con più di 11 punti percentuali di vantaggio sull'Unione. Insieme al partito di Pierferdinando Casini, poi, il centrodestra arriva ad uno stratosferico 57,3%, con 15 punti esatti di vantaggio nei confronti del centrosinistra.
Nei prossimi giorni, proveremo ad analizzare i risultati di altri istituti di ricerca (gli stessi che, ad aprile, vedevano l'Unione nettamente davanti, con un vantaggio che oscillava tra il 4% e l'8%). Vi anticipiamo che, anche se altri sondaggisti valutano diversamente il distacco tra le due coalizioni, il risultato finale non è troppo distante da quello fotografato da Euromedia.
sabato 20 gennaio 2007
Weekend (Open) Must-Read List
► [Elections 2oo8]
► Hillary Clinton Launching Presidential Run
► Kate Snow, ABC News
► The Republican to Watch
► E.J. Dionne, Washington Post
► The GOP's Black Hole
► Robert Novak, Real Clear Politics
► High Court To Revisit Campaign Finance Law
► Robert Barnes, Washington Post
► Obama Rolls the Dice
► Jay Cost, Real Clear Politics
► Our Worst Ex-President
► Joshua Muravchik, Commentary
► What is the South?
► Nicholas Lemann, The New Republic
► Open Your Eyes, Obama
► Tom Bevan, Real Clear Politics
► GOP Expects Secret Ballot
► Ralph Z. Hallow, Washington Times
► Senate GOP Begins Repair of Messaging
► Alexander Bolton, The Hill
► Another chance for Gore?
► Scot Lehigh, Boston Globe
► Taking Day Off for Football
► Dick Morris, The Hill
► Is Rudy Likely to Be a Favorite?
► Stuart Rothengerg, Roll Call
► McCain's War Stance Alienates Many
► James Gerstenzang, Los Angeles Times
Questo post è un open trackback. Fate un link a questo post, poi un trackback a questa URL e (prima o poi) il link al vostro post verrà aggiunto qui sotto. Se non avete mai sentito parlare di trackback (altre informazioni qui), segnalate il vostro post a questo indirizzo email. Buon weekend a tutti! :)
Trackbacks:
Quid Tum? - La riscossa dello scaricatore
Mark My Words - They do the work of our enemy
Blue Star Chronicles - Celebrities Without Make-Up
Cantor - Caso Litvinenko: l’assassino è “Vladislav”
Wake up America - Are You Proud To Be An American?
The Mote in God's Eye - Ragazzi in pigiama: cresciuti o fagocitati?
Faultline USA - Leftists Attempt to Close Down Newspaper...
Stageleft - Fox News Slips One In
Woman Honor Thyself - DaydreaM BelieverS OpenTrackback...
Phastidio.net - Scoop di Repubblica, Bush tenterà un golpe
Perri Nelson's Website - Galaxy...
Planck's Constant - Ebooks, ibooks, gbooks
Perri Nelson's Website - Bad Behavior?
Gulf Coast Hurricane Tracker - Alabama meteorologist fights back
123beta - Open Trackback Weekend #38
Potbelly Stove - A very political climate?
Rightwing Guy - Obama vs. Hillary rd 2
Phastidio.net - Mixed marriages spark troubles in Europe...
StarSailor - E dateve ‘na lavata!
Schegge di Vetro - Il riformismo e le due sinistre
The Mote in God's Eye - Ai Democratici bastano due giorni...
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venerdì 19 gennaio 2007
Diaframma
Tommaso Padoa-Schioppa, da "La trappola dei fondi pensione" di Paolo Andruccioli, Feltrinelli 2004; cit. in "In pensione a quarant'anni", Nameless 2006.
mercoledì 17 gennaio 2007
Alleati
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martedì 16 gennaio 2007
Le tre sinistre
(Giovanni Russo Spena, AdnKronos, 14.39)
"Come Popolari Udeur diciamo ma sosteniamo che c'e' una soluzione: dire sì alla nuova base sul Dal Molin a patto che si realizzi dalla parte militare dell'aeroporto, cioè dove da sempre sono presenti le forze statunitensi e dove da sempre i vicentini sono abituati a vedere i militari. Certo tale soluzione non supera i veti ideologici di certa sinistra radicale, ma a questi nostri alleati ricordo che nel programma de l'Unione ci siamo impegnati a rispettare gli accordi internazionali sottoscritti dall'Italia".
(Mauro Fabris, Agi, 12.07)
"Penso che la cosa migliore sarebbe di fare a Vicenza un referendum"
(Paolo Ferrero, Asca, 12.34)
Le due sinistre
(Oliviero Diliberto, ApCom, 14.11)
"La risposta del nostro Paese deve essere positiva, perché l'Italia è un membro della Nato e la chiusura di una seconda base, dopo quella della Maddalena, non potrebbe che essere interpretata come un atto di allontanamento dalla Nato".
(Lamberto Dini, AdnKronos, 14.03)
lunedì 15 gennaio 2007
Giavazzate Enigmistiche
"Chi è più di sinistra? Chi liberalizza commercio e professioni, o chi consente che le farmacie, così come gli studi notarili, si tramandino di padre in figlio? (...) Chi è più di sinistra? Chi vuole riformare alle radici il nostro sistema di welfare, nell'interesse dei poveri e dei giovani, oppure chi pensa che la riforma delle pensioni non sia urgente e difende i fortunati che hanno un lavoro a tempo indeterminato e vanno in pensione prima dei sessant'anni? (...) Concorrenza, riforme, merito dovrebbero essere le bandiere della sinistra radicale; questa invece, opponendosi alle riforme, finisce per difendere i privilegi".Sembra quasi una domanda intelligente, quella che si pone Francesco Giavazzi nell'editoriale di oggi sul Corriere della Sera per dimostrare, ad absurdum, gli errori della sinistra radicale che rifiuta "concorrenza, riforme e merito". In realtà, invece, si tratta di una domanda - non solo retorica, ma sciocca - che nasce da un assioma intellettualmente poco onesto. Il "giochino", da decenni, è sempre lo stesso. Si parte dall'assunto che il termine "sinistra" possa essere utilizzato come sinonimo di "bello", "buono", "pulito", "giusto" (lasciando dunque "brutto", "cattivo", "sporco" e "ingiusto" alla "destra"). Poi ci si pone una domandina retorica del tipo "è più di sinistra farsi la doccia regolarmente o puzzare come capre?". Lasciando ai propri lettori la risposta, tanto scontata quanto falsa.
Ebbene, abbiamo una notizia per il professor Giavazzi. La sinistra - non solo quella radicale e non solo nel nostro paese - si è sempre opposta a "concorrenza, riforme e merito". Perché la concorrenza è sempre stata la figlia deforme del Malvagio Mercato. Perché le riforme sono sempre state il turpe antidoto borghese alla retta via rivoluzionaria. E perché premiare il "merito" è sempre stato considerato, a sinistra, come un bieco tentativo di legittimare il darwinismo sociale intrinseco nella struttura del capitalismo.
E' molto semplice, insomma, rispondere alla domanda "chi è più di sinistra?" lanciata dalle colonne del Corsera. Ma la risposta corretta è esattamente opposta a quella adombrata dallo stesso Giavazzi. Opponendosi al mercato e alle riforme, sindacati e sinistra radicale restano nel solco di una politica economica che la sinistra teorizza e mette in pratica da più di un secolo, in tutto il mondo. Fuori posto non sono loro ma proprio Giavazzi e tutti quelli come lui, che pretendono di capovolgere la storia delle idee (e il buon senso) per non rinunciare alla propria adorata equazioncina "sinistra"="bene".
E' arrivato il momento che questi "riformisti che caddero sulla terra" se ne facciano una ragione: quando Blair copia la Thatcher, è Blair che diventa di destra (o un po' meno di sinistra). E non viceversa.
UPDATE. Da leggere anche Born to be Free, Dall'altra parte e Schegge di Vetro. UPDATE/2. AG Aversa, Bazarov, JimMomo, Legno Storto, Phastidio.
lunedì 8 gennaio 2007
TocqueVille 2.0
giovedì 4 gennaio 2007
Il mistero Negroponte
Round-Up. Right-Wing: Confederate Yankee, Captain's Quarters, PoliBlog, Outside The Beltway, Daniel W. Drezner, Atlas Shrugs, Daily Pundit. Left-Wing: Booman Tribune, The Reaction, First Draft, The Democratic Daily, Talking Points Memo, No Quarter, Others: The Moderate Voice, The Belgravia Dispatch, Thomas P.M. Barnett.
mercoledì 3 gennaio 2007
Non è mai abbastanza
Round-Up: Bill Roggio, Redstate, Little Green Footballs, Conservative Times, PrairiePundit.