RightNation
martedì 31 agosto 2010
Troppo presto
Mentre Obama recupera qualche punto nel job approval (la sua media RCP adesso è al 46.4% dopo essere scesa fino al 44.4% nei giorni scorsi), Gallup spara un generic ballot senza precedenti con il GOP a +10 nei confronti dei Dems (nel 1994, il vantaggio massimo era stato a luglio del +5). Le elezioni di mid-term sono ormai dietro l'angolo, ma la situazione resta ancora estremamente fluida. Troppo presto per cantare vittoria (o per piangere sulla sconfitta).
venerdì 27 agosto 2010
Reciprocità
È ufficiale: Farefuturo adora la sinistra italiana. E allora lo vedi che la cosa è reciproca?
mercoledì 25 agosto 2010
Wishful Thinking
Con il 98% delle schede scrutinate, Joe Miller (il candidato appoggiato dai Tea Party e da Sarah Palin) si avvia a vincere le primarie repubblicane per la corsa a senatore dell'Alaska. Appena 48 ore fa, su Slate si leggevano queste illuminanti righe: «Martedì, il favorito di Sarah Palin nel suo stato di casa sarà molto probabilmente distrutto. Tutti si aspettano che Joe Miller perda con un largo margine contro la senatrice uscente, Lisa Murkowski: una sconfitta imbarazzante per l'ex governatore, che ha appoggiato Miller, ma anche per l'altro suo sostenitore principale, il Tea Party Express». Appunto.
venerdì 20 agosto 2010
Punto di non ritorno/2
«Per Barack Obama la marea è ormai passata. Da qui in poi, è tutto un epilogo». J.R.R. Dunn, Obama's Point of No Return, su The American Thinker.
giovedì 19 agosto 2010
Di sinistra. A destra
«Irrimediabilmente di sinistra, per provenienza e per vocazione. Hanno scelto di stare a destra, per convenienza e perché dall’altra parte nessuno se li sarebbe mai filati. Fighetti ma non abbastanza per essere ospitati nei salotti dell’intellighenzia che conta. Organici e funzionali a quelli che credono di essere i poteri forti, ma mica così tanto da poter ambire al ruolo di gran cerimonieri del Terzo Polo. Nascono maggioritari, moriranno democristiani. Dicevano “a noi”, da ragazzini. Finiranno per fare il controcanto a Casini». Simone Bressan, continua su FreedomLand
martedì 17 agosto 2010
Centrodestra e riforme
"Le
polemiche del centrosinistra sulla revisione del sistema sanitario regionale
dimostrano una sola cosa: il centrodestra è capace di fare le riforme e non
solo di annunciarle." A dichiararlo è il consigliere regionale del Popolo
della Libertà, Massimo Blasoni. Secondo Blasoni "nella scorsa legislatura
il centrosinistra ha annunciato più volte una possibile riforma della sanità
regionale, senza mai arrivare ad una proposta credibile. Evidentemente
l'opposizione non si aspettava che all'annuncio del Presidente Tondo seguissero
i fatti e per questo motivo è rimasta spiazzata. Quella che andremo a
realizzare - prosegue Blasoni - è una riforma coraggiosa di uno dei
comparti più delicati della nostra regione e coniugherà eccellenza delle
prestazioni con razionalizzazione delle risorse. A inizio legislatura avevamo
detto che bisognava puntare ad una migliore sanità con le risorse esistenti e
che era possibile vincere la sfida di una qualità del servizio sempre crescente
in un quadro economico attento. La riforma istituzionale della sanità si
inserisce in questo percorso virtuoso e lo completa, dimostrando come questa
maggioranza sia in grado di fare quelle riforme che servono al sistema
regionale per rimanere ai vertici."
"Assolutamente infondati- conclude Blasoni - gli allarmismi sugli ospedali di rete. Il Piano sociosanitario in questo senso è chiaro e affida ad ogni presidio funzioni precise, garantendo al cittadino una rete ospedaliera capillare ed efficiente. Quello che la riforma farà sarà migliorare ulteriormente l'offerta ospedaliera migliorando il coordinamento esistente tra aziende ospedaliere e singoli presidi di rete."
"Assolutamente infondati- conclude Blasoni - gli allarmismi sugli ospedali di rete. Il Piano sociosanitario in questo senso è chiaro e affida ad ogni presidio funzioni precise, garantendo al cittadino una rete ospedaliera capillare ed efficiente. Quello che la riforma farà sarà migliorare ulteriormente l'offerta ospedaliera migliorando il coordinamento esistente tra aziende ospedaliere e singoli presidi di rete."
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A Tea Party Manifesto
«The movement is not seeking a junior partnership with the Republican Party. It is aiming for a hostile takeover». Dick Armey e Matt Kibbe, di Freedomworks, sulla pagina degli editoriali del Wall Street Journal.
domenica 15 agosto 2010
Basta nominati
"Democrazia e meritocrazia: così il Pdl può e deve affrontare il
tema del rinnovamento della classe dirigente." Massimo Blasoni, consigliere regionale del
Popolo della Libertà e coordinatore udinese del partito plaude alle parole del coordinatore
regionale Isidoro Gottardo perché "dimostrano che anche il nostro
movimento deve interrogarsi e dibattere al suo interno sui temi del radicamento
territoriale, della partecipazione degli elettori alle scelte del partito e del
cambiamento. Quelli della riduzione dei costi della politica e
dell'introduzione di strumenti democratici per la scelta di dirigenti ed eletti
- prosegue - non sono temi esclusivi di una parte ma, in un momento di crisi
anche istituzionale come quello attuale, devono stimolare un sincero dibattito
trasversale. Personalmente sono convinto che soltanto tornando ad ascoltare la
gente la Politica, e quindi anche il Pdl, possano tornare ad essere credibili.
Per il partito servono primarie e congressi a tutti i livelli, mentre per i
parlamentari serve una radicale modifica della legge elettorale che riconsegni
ai cittadini la possibilità di scegliersi gli eletti. Basta nominati - conclude
Blasoni - restituiamo ai cittadini che ci votano un metodo di scelta chiaro e
diretto dei gruppi dirigenti."
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giovedì 12 agosto 2010
Spincon. Intenzioni di voto [12 agosto]
Chiamatelo "Effetto Montecarlo". Stoppa l'ascesa di Fini, fa crescere il Pdl e rafforza la Lega. Il sondaggio Spincon per Notapolitica registra i primi problemi per il Presidente della Camera Gianfranco Fini che vede il suo movimento perdere il 2,4% in una settimana e fermarsi di poco sopra al 4% necessario ad ottenere seggi in Parlamento. Sale il Pdl che arriva al 31,2% e pare in ascesa per la prima volta negli ultimi due mesi. Va sempre forte la Lega, stabilmente primo partito in Veneto e in molte province lombarde, e che è stimata attorno all'11,5%. Una progressione lenta ma costante, quella del partito di Umberto Bossi, che lascia intendere un'ulteriore crescita capace di portarla fino alla soglia del 12%, risultato mai raggiunto prima dal Carroccio. Stabili Udc (5,2%) e a Api (0,9%) con un ipotetico Terzo Polo che si fermerebbe oggi al 10,3%. Guadagnano qualche punto rispetto al sondaggio precedente sia il Pd (25,8%) che l'Italia dei Valori. (6,7%). Ad essere decisivo per gli equilibri del centrosinistra è però Sinistra e Libertà che cresce di un altro decimo di punto e contiuna a rosicchiare consenso ai nemici-amici di Rifondazione Comunista. In leggera crescita, appena al di sopra dell'1%, il Movimento di Beppe Grillo: nonostante le ottime percentuali di cui è accreditato da più parti, nel sondaggio di Spincon non sembra sfondare.
Risultato Coalizioni
CENTRO DESTRA 44,6%
pdl 31,2%
lega 11,5%
destra 1,9%
TERZO POLO 10,3%
fut e lib 4,2%
udc 5,2%
api 0,9%
CENTROSINISTRA 40,3%
pd 25,8
idv 6,7
rad 1,6
com 1,9
sin lib 4,3
grillo 1,4
Risultato Coalizioni
CENTRO DESTRA 44,6%
pdl 31,2%
lega 11,5%
destra 1,9%
TERZO POLO 10,3%
fut e lib 4,2%
udc 5,2%
api 0,9%
CENTROSINISTRA 40,3%
pd 25,8
idv 6,7
rad 1,6
com 1,9
sin lib 4,3
grillo 1,4
mercoledì 11 agosto 2010
giovedì 5 agosto 2010
martedì 3 agosto 2010
Back to Normalcy
Dopo un paio di outlier, anche Gallup si rimette in riga e assegna al partito repubblicano 5 punti percentuali di vantaggio nel generic ballot (la scorsa settimana i democratici erano a +4%) . Nella media RCP il GOP è a +6%, con margini che oscillano dal 2% di Reuters/Ipsos all'11% di FOX News.
lunedì 2 agosto 2010
Bay of Pigs
Scrive Kevin Hassett (dell'Aei) su Bloomberg, che - guardandolo con più attenzione - l'Obamacare non è malaccio. È peggio. «L'equivalente economico della Baia dei Porci».
Sorpasso
Per la prima volta dall'insediamento di Obama alla Casa Bianca, gli americani attribuiscono al presidente democratico maggiori responsabilità sul cattivo stato di salute dell'economia di quante non ne attribuiscano all'ex presidente George W. Bush. Con le elezioni di mid-term in rapido avvicinamento e un job approval ormai stabile nei mid-forties, è tempo di scomparire dai radar.
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