mercoledì 20 giugno 2007

Bloomberg lascia il GOP (ce ne faremo una ragione)

Il sindaco di New York, Michael R. Bloomberg, che si era precipitosamente trasformato in repubblicano prima delle elezioni del 2001 (quando a nessun democratico dell'universo i cittadini newyorkesi avrebbero consentito di governare la città), ha lasciato il GOP, alimentando così le voci che lo vorrebbero candidato (indipendente) alle presidenziali del 2008.

Il multimiliardario 65enne, che molti conservatori hanno sempre considerato un RINO (Republican In Name Only), ha annunciato l'addio al Grand Old Party in una conferenza stampa in California, nel corso della quale ha duramente criticato entrambi i partiti maggiori: "Ogni uomo politico eletto a posizioni di governo sa bene che i risultati sono più importanti delle battaglie partigiane, che le buone idee devono avere la precedenza sulle ideologie".

Tutto bello, tutto montezemoliano, tutto molto scontato. Adesso staremo a vedere se Bloomberg - grazie ai suoi poderosi mezzi finanziari - sarà in grado di sconvolgere le fondamenta del sistema politico statunitense, come Ross Perot ha provato a fare (senza riuscirci troppo) nel 1992 e nel 1996. La storia non sembra essere dalla sua parte, visto che per trovare un candidato di un terzo partito che è riuscito ad andare oltre il 20% alle presidenziali bisogna tornare indietro fino al 1912. E in quel caso si trattava di un ex presidente, repubblicano ribelle, come Theodore Roosevelt.

Round-Up: Captain's Quarters, Right Wing Nut House, Townhall.com, The Politico, The Moderate Voice, QandO, The Gun Toting Liberal, Outside The Beltway, Jules Crittenden, Donklephant, A Blog For All, Michael P.F. van der Galiën, Iowa Independent, Sister Toldjah, Don Surber, Hot Air, Macsmind.

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