sabato 30 dicembre 2006

Sic Semper Tyrannis

Da queste parti siamo (quasi) sempre contrari alla pena di morte. Per Saddam, invece, facciamo volentieri un'eccezione. Tanto che oggi la cosa che ci turba di più non è certo la morte di questo dittatore sanguinario, che ha ammazzato a sangue freddo centinaia di migliaia di iracheni (e non solo), ma la reazione (quasi) univoca di sdegno che attraversa, trasversalmente, i palazzi della politica italiana. Probabilmente in Libia (dove Gheddafi ha proclamato tre giorni di lutto nazionale) il dibattito politico sull'impiccagione di Saddam è più complesso e controverso. Da noi invece...

Franco Frattini (Forza Italia): "Uccidere il Rais è stato un errore. La sua morte porterà odio verso l'Occidente".

Giovanni Russo Spena (Prc): "L'uccisione dell'ex dittatore è il coronamento della guerra sbagliata, ingiusta e fallimentare degli Usa in Iraq".

Adolfo Urso (An): "L'esecuzione di Saddam Hussein non è stata solo un errore ma un atto da condannare".

Paolo Cento (Verdi): "L'esecuzione della condanna a morte di Saddam Hussein è una pagina vergognosa che mortifica il diritto internazionale e conferma il fallimento della guerra in Iraq".

Gianfranco Rotondi (Dc): "E' stato un errore la decisione di ucciderlo. Era già stato condannato dalla storia, dagli eventi e dal suo popolo. A Saddam andava applicato il perdono cristiano".

Marco Pannella (Rnp): "L'esecuzione di Saddam è un tragico errore e la Casa Bianca ne è responsabile".

Lorenzo Cesa (Udc): "L'esecuzione è stata un errore che conferma e accresce le distanze tra il nostro sistema di valori e quello del mondo islamico. La speranza è che l'impiccagione di Saddam non diventi pretesto per nuove violenze in Iraq".

Franco Monaco (Ulivo): "L'esecuzione di Saddam è l'esito drammaticamente coerente, prevedibile e previsto, di una guerra sbagliata e nociva".

Mauro Del Bue (Nuovo Psi): "Non ho mai pensato che la democrazia, per affermarsi, abbia bisogno del sangue purificatore di chi l'ha negata e neppure mi sono mai entusiasmato per i processi ai vinti".

Nello Formisano (Idv): "L'esecuzione di Saddam Hussein rappresenta una sconfitta per gli ideali della democrazia".

Altero Matteoli (An): "E' stato un errore politico, Saddam era più utile da vivo che da morto per la nascente democrazia irachena".

Sergio D'Elia (Rnp): "Bush ha regalato al terrorismo islamico un martire, una bandiera da sventolare nel mondo arabo e non solo. E' bene che se ne vada subito questo presidente, perché tornino a vivere in America e nel mondo i principi e le libertà".

Francesco Giro (Forza Italia): "Questa condanna a morte esibita in Tv può rendere infinita e irrisolta la tormentata storia della crisi mediorientale. Uccidere Saddam è stato un errore".

Clemente Mastella (Udeur): "L'uccisione di Saddam Hussein non porterà certo alla soluzione dei problemi dell'Iraq. Ora che è stato ucciso il rischio è che gli orrendi crimini da lui commessi passino in secondo ordine".

Francesco Storace (An): "Il raccapriccio nazionale per la barbara esecuzione di Saddam è sicuramente comprensibile".

Pierluigi Castagnetti (Margherita): "'L'impiccagione di Saddam Hussein ha regalato al terrorismo islamista l'icona di un martire e dimostra la debolezza e la contradditorietà del modello democratico che gli angloamericani hanno preteso esportare con una guerra sbagliata sotto tutti i profili".

Roberto Formigoni (Forza Italia): "L'esecuzione di Saddam Hussein è stato un grave errore, anche politico, destinato a peggiorare la già tragica situazione dell'Iraq. Una pagina orribile da tutti i punti di vista".

Marco Rizzo (Pdci): "L'uccisione di Saddam Hussein non è solo sbagliata ma è anche la dimostrazione che il governo Usa è il cattivo padrone del pianeta".

Nella marea di "lamentazioni bipartisan" che sono state trasmesse in queste ore dalle agenzie di stampa (e di cui abbiamo pubblicato appena pochi esempi), soltanto qualche isolato esponente politico ha avuto il coraggio di andare controcorrente. Onore a loro.

Maurizio Gasparri (An): "Impossibile versare lacrime per la fine di chi ha massacrato in primo luogo il suo popolo. Saddam Hussein precipita nell'abisso di orrore da lui stesso scavato. Bisogna censurare l'ipocrisia di chi oggi protesta ma tornerà in silenzio in presenza delle esecuzioni di donne lapidate nei paesi islamici o nei tanti che vengono giustiziati in Cina o altrove".

Roberto Calderoli (Lega Nord): "Prego e provo pietà per Saddam Hussein, ma era necessario che pagasse per le barbarie e i crimini che aveva commesso".

Fabrizio Cicchitto (Forza Italia): "Sono contrario alla pena di morte nei confronti di chiunque, e quindi anche di Saddam Hussein. Non mi convince però l'indignazione a senso unico di coloro i quali oggi protestano per l'impiccagione del rais iracheno e però in genere tengono il più rigoroso
silenzio sulle esecuzioni capitali praticate sistematicamente in Cina e a Cuba".

Marco Taradash (Riformatori Liberali): "L'esecuzione di Saddam Hussein è avvenuta in modo conforme alle leggi irachene e fa seguito ad un processo che, pur nelle difficilissime condizioni dell'Iraq assediato dalla guerriglia, ha visto garantiti i diritti della difesa (...) Ci disgustano le lamentazioni che provengono dai sepolcri imbiancati del pacifismo un tempo filo sovietico o filo castrista e oggi in larga parte filo islamista".

Isabella Bertolini (Forza Italia): "La morte di Saddam chiude il capitolo della tirannia in Iraq. La sua esecuzione è stata voluta dal popolo iracheno, che per anni ha subito i suoi soprusi e la sua ferocia. Ora è necessario che tutti lavorino per consolidare la democrazia, la libertà e la civiltà in quella terra".

MSM Round-Up: Fox News, The Times, CNN, MSNBC, Newsweek, BBC News, New York Times (2), Washington Post, Sky News, Los Angeles Times, Reuters (2), Associated Press, Al-Arabiya, Al-Iraqiya, Editor and Publisher, Agence France Presse, USA Today.

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